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al testo di nadia sponzilli
Raccontami di quando tutto era viola
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Raccontami di quando tutto era viola la terra il cielo i desideri sostieni la mia voglia di non credere bisogna farla crescere lasciarle il tempo di tramontare se tutto è stato così viola com'è che poi qualcosa s’è sciupato andando via come figlio prodigo che parte sapendo di non poter tornare che porta via il nostro peccato originale -unico- ripetuto per non dimenticare ascolta il suono del tramonto sentilo nel gusto amaro dell’andare via da questo luogo di malinconia nuotiamo insieme bracciate lunghe che non cercano la riva ci siamo ritrovati figlioli persi prima d’essere cresciuti ora ci dedichiamo quel ricordo viola che ancora non abbiamo avuto metti le mani sul mio cuore e gira allenta un po’ la vite del dolore.
Tratto da: I sogni hanno una planimetria irregolare, Chance Edizioni
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Arcangelo Galante
- 22/09/2018 10:19:00
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Un testo che lambisce la sfera personale dell’autrice, con versi intrisi di velata malinconia, riconducibile ad un passato vissuto e sperimentato sulla propria pelle. Quel periodo viola sembra aver lasciato il passo ad un triste distacco che, solo il tempo, ha potuto lenire, col suo lento trascorrere. Resta una fievole speranza, che lascia spazio ad un nuovo inizio, dedicandosi ad un ricordo viola mai avuto e così tanto anelato. Pubblicazione che ho molto apprezzato.
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nadia sponzilli
- 21/09/2018 22:04:00
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Grazie Giovanni anche del tuo grazie...
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Giovanni Rossato
- 21/09/2018 21:57:00
[ leggi altri commenti di Giovanni Rossato » ]
Si, occorre un pò di anestesia, qualcuno che "allenti un pò la vite del dolore". Credo la sofferenza sia qualcosa che non si può dire ma solo indicare è li tutto il nostro sforzo.Bei versi davvero. Grazie
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Graced
- 21/09/2018 20:33:00
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Molto bella ma colma di tristezza, ma forse una speranza cè.
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